mercoledì 20 ottobre 2010

Shine on You Crazy Diamond

Non riesco proprio a fare la recensione di Shine on You Crazy Diamond, mi viene complicato il testo, è normale per i Pink Floyd, ma spiegarlo mi viene un pò difficile, alla fine esce sempre la stessa cosa: Syd e il suo esaurimento, i suoi occhi cupi, la sua giovinezza andata, il suo pianto, la sua morte.
Ho fatto personalmente la traduzione in italiano e alcune parti suonano molto strane.
Fare una recensione a livello musicale di una canzone di 26 minuti e composta da 9 parti differenti viene difficile e anche noioso per il lettore, penso di passare direttamente ad altro.
In ogni caso, considero "Shine on You Crazy Diamond" un capolavoro.
( nella foto: Syd Barret)
*Francesco Giannotta

p.s.
Capisco le tue difficoltà, ti ho chiesto di pubblicare lo stesso il tuo piccolo "sfogo" per lanciare una sfida: chiedere a chi legge di lasciare il proprio contributo dicendo se conosce il pezzo e cosa ne pensa...
che ve ne pare?
aspettiamo il vostro contributo
prof.ssa doppiaemme

domenica 17 ottobre 2010

Mafalda: la nascita e la scalata verso il successo

Joaquín Salvador Lavado è un autore di fumetti argentino. Egli è più conosciuto come Quino, dato che in famiglia, fin dalla nascita venne chiamato così per distinguerlo dallo zio, pittore e disegnatore pubblicitario.

Quando terminò la scuola dell'obbligo si iscrisse alla Scuola di Belle Arti che abbandonò dopo quattro anni.L'anno successivo vendette il suo primo fumetto di una pubblicità di un negozio di tessuti.
Nel 1954, dopo un vano tentativo,si trasferì a Buenos Aires con l'intento di realizzare il suo sogno di lavoro,e questa volta le cose andarono diversamente: i suoi disegni infatti vennero pubblicati regolarmente sulla pagina umoristica del settimanale "Esto es". È solo l'inizio di una lunghissima carriera che ha visto i suoi disegni comparire su centinaia di quotidiani e periodici latino americani ed europei. Nel 1957 iniziò a pubblicare con regolarità su "Rico Tipo" e l'anno successivo cominciò ad occuparsi anche di grafica pubblicitaria. Il 1963 è da ricordare soprattutto per la nascita di Mafalda.
La genesi della piccola-grande bambina è abbastanza strana: doveva infatti servire per pubblicizzare una marca di elettrodomestici: la "Mansfield" il cui logo conteneva una M e una A (da cui Mafalda). Quino non fece quella campagna pubblicitaria ma gli restarono alcune strisce. Nel 1964 la bambina, a cui il nome di Quino è ormai indissolubilmente associato, comparve in tre strisce pubblicate da "Gregorio", supplemento umoristico della rivista "Leoplán". Il 29 settembre Quino inizia a pubblicare regolarmente le strisce di Mafalda su "Primera Plana", il settimanale argentino più importante dell'epoca. Il 9 marzo dell'anno successivo terminò la collaborazione con il settimanale e Mafalda passò sulle pagine del quotidiano "El Mundo". Per il Natale 1966 l'editore Jorge Álvarez pubblicò il primo libro che raccoglieva in ordine cronologico le strisce di Mafalda. La tiratura di 5.000 copie andò esaurita in due giorni.


La collaborazione con "El Mundo" andò avanti per oltre due anni e mezzo, fino al 22 dicembre 1967 quando il quotidiano chiuse. Nel frattempo Jorge Álvarez pubblicò il secondo volume-raccolta delle strisce. La terribile bambina ricompare in edicola solo il 2 giugno 1968 (su "Siete días"). In quell'anno non solo Jorge Álvarez pubblica altri due volumi di Mafalda, ma per la prima volta trenta strisce del personaggio vengono pubblicate in Italia all'interno del volume antologico "Libro dei bambini terribili per adulti masochisti". Il primo volume completamente dedicato a lei in Italia apparve solo un anno dopo: si intitolava "Mafalda la contestataria" e la prefazione portava la firma di Umberto Eco; intanto in Argentina usciva il quinto volume della serie.Dopo aver abbandonato la creazione di Mafalda il 25 luglio del 1973, "per essere a corto di idee", secondo la dichiarazione dello stesso autore, Quino si trasferisce a Milano, da dove continua a realizzare le pagine di umore anche pungente che non ha mai smesso di fare. Fino al 1999 ha pubblicato alcune vignette nel supplemento domenicale del quotidiano spagnolo El Pais. Nel 2004, in occasione dei 40 anni di Mafalda, inaugura a MIlano la mostra itinerante: "In viaggio con Mafalda", curata da Ivan Giovannucci, si compone di 60 pannelli con 77 strisce e 50 tavole di humour. Nel 2008 è stato ospite d'onore dell'importante fiera di fumetti e videogiochi italiana Romics. Nell'agosto 2010 il ministro della Cultura e Comunicazione francese Frédéric Mitterand lo nomina Cavaliere de l'Ordre des Arts et des Lettres (italiano: Ordine delle Arti e delle Lettere).

Io, personalmente, sono una grandissima fan di Mafalda, grazie a mia madre (fan anche lei) che me la fece scoprire fin da piccola (ancora conserva alcuni stickers del mio idolo, e con uno di questi, che regalò, attaccato ad uno specchietto, conquistò definitivamente mio padre).

Oggi colleziono le sue agende ricche di strisce fumettistiche con protagonista lei, la sua famiglia e i suoi amici.

Di Francesca Castiglione

Bohemian Rhapsody

Bohemian Rhapsody è una delle più famose canzoni dei Queen e della storia del rock.

La canzone è molto famosa per la sua strana e particolare struttura, infatti non ha un ritornello e si divide in sei parti che rispettivamente sono: introduzione a cappella, ballata, assolo di Brian May, Opera, Hard Rock e infine di nuovo ballata.
L'introduzione è una registrazione multitraccia della sola voce di Freddie Mercury (Nel video Brian May, John Deacon e Roger Taylor cantano in playback questa parte). A 15 secondi cominciano il pianoforte a coda e la voce di Mercury che è come un narratore che si presenta.
La ballata è caratterizzata dall'entrata del basso di Deacon e della batteria di Taylor con la voce di Freddie che diventa più intensa. Nella seconda strofa dell'omonima ballata entra la Red Special di May (Chitarra costruita da lui e da suo padre) che comincia grattando le corde al di là del ponte e finisce con un assolo.
Segue l'Opera, che è la parte che distingue di più la canzone, le voci si alternano freneticamente accompagnate da pianoforte e batteria. Questa parte non ha un senso e ha molti riferimenti stravaganti (Galileo e Figaro).
Infine la parte Hard Rock caratterizzata sempre dalla chitarra di Brian May e la ballata finale.

Il nome "Bohemian Rhapsody" evoca la struttura musicale della canzone, considerata non convenzionale (la rapsodia), oltre al fatto di come questa narri di qualcuno che non rispetta le regole (i gitani).
Nell'introduzione Mercury parla come un narratore, che si presenta come un povero ragazzo che dichiara di non aver bisogno di essere compreso perché è uno a cui va bene tutto.
Nella ballata il narratore spiega alla madre di aver ucciso un uomo, avergli puntato una pistola alla testa e buttato via la propria vita in questo modo. Poi fa la seconda delle sue invocazioni alla madre, spiegandole che non aveva intenzione di farla piangere e la sollecita a comportarsi come se nulla fosse accaduto.
Nella seconda strofa il narratore dice addio al mondo, dicendo che vuole affrontare la verità. Ammette di non voler morire e dice che certe volte non sarebbe mai voluto nascere.

Questa canzone ha meritato pienamente tutti i riconoscimenti ricevuti e merita di essere ascoltata da chi ancora non l'ha fatto.
Elenco alcuni dei riconoscimenti più importanti.
Nel 1977 fu nominata "Il miglior singolo degli ultimi 25 anni".
Nel 2000 in un sondaggio arrivò seconda, dopo Imagine di John Lennon.
Nello stesso anno fu eletta canzone del secolo nel Regno Unito.
Nel 2002 da un sondaggio del Guinness World Records la canzone è stata votata la più bella di sempre.
Nel 2004 entrò nella Grammy Hall of Fame.
In un programma di MTV è stata proclamata la più bella nella storia della musica.
Nel 2007 la canzone è stata proclamata la più bella nella storia del rock insieme a Stairway to Heaven dei Led Zeppelin.
Nel 2008 fu votata la più bella di sempre da milioni di persone da più di 40 paesi.

{Tutte le informazioni sono state gentilmente prelevate da Wikipedia} * Francesco Giannotta

martedì 12 ottobre 2010

Test di lettura



In giro per il web ho trovato questa piccola curiosità e non ho saputo resistere ...

Provate anche voi a decifrare il seguente testo scritto: è molto più facile di quanto si pensi!

Sneocdo uno sdtiuo dlel'Untisverià di Cadmbrgie, non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe, ttute le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito, è imnptortane sloo che la prmia e l'umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nle suo insmiee... vstio? Sneodco te, csoa si funamo a Cmridgabe?

Ecco un caso in cui si può veramente dire : "non credo ai miei occhi" !

p.s.
inauguriamo così una nuova sezione dove far rifluire le notizie un po' pazzerlle...

lunedì 11 ottobre 2010

Emilio Greco

La nostra scuola è dedicata ad un grandissimo scultore: Emilio Greco.
Egli nasce a Catania l’11 ottobre 1913 (“…sono nato a Catania in una casa posta sotto il livello stradale, eravamo in otto tra i genitori, i figli e una vecchia sorella di mio padre…”) ed oggi ricorre il suo anniversario.
Già da piccolo dimostra la sua passione per l’arte anche se scoraggiato dal padre il quale voleva indirizzarlo verso un’attività più redditizia.
A tredici anni dovette lasciare la scuola in seguito ad una malattia di suo padre e cominciò a lavorare in una bottega di uno scultore di monumenti funerari (ne era molto contento).
Nel 1933 espone per la prima volta, nel Circolo Artistico di Catania, opere di grafica e, successivamente, nel Teatro Massimo di Palermo. L’anno successivo sostiene gli esami di ammissione all’Accademia delle Belle Arti, diplomandosi nel 1934. Nel 1941 partecipa con un disegno ed una scultura alla mostra d’arte del sindacato interprovinciale di Palermo ma è costretto a congedarsi nel 1942 data l’improvvisa morte del fratello.
Nello stesso anno partecipa al premio Verona con “Il ritorno”, bassorilievo in terracotta. Fu costretto a nascondersi per tutto il periodo dell’occupazione nazista, dato il rifiuto di raggiungere Firenze.
Si sposa nel 1945. Nel 1948 prepara la mostra personale per la Romana Galleria del Secolo. Nello stesso anno, fino al 1952, è assistente dello scultore Quirino Ruggeri al liceo artistico di Roma. Nel 1955 ottiene la cattedra di scultura all’Accademia di Napoli, dove insegnerà fino al 1967. Nel 1956 vince il gran premio della scultura alla “XXVIII Biennale di Venezia”. Nel 1958 espone i suoi quadri e le sue sculture nella mostra personale tenutasi a Palazzo Barberini.
Tra il 1960 e il 1961, Greco lavora agli altorievi per la chiesa di San Giovanni Battista a Campi di Bisenzio (Firenze).
Nel periodo che intercorre dal 1961 al 1987 partecipa a moltissime mostre, molte organizzate in suo onore. Nel 1991 si inaugura il Museo Emilio Greco di Orvieto, ponendo fine alle continue mostre itineranti in Italia e all’estero.
Nel 1994 il comune di Catania gli chiede una raccolta di opere, da ospitare nella sede che fronteggia il Museo Bellini.
Quella del Dicembre ’94, per l’inaugurazione del museo della grafica, è l’ultima visita che lo scultore compie nella sua città natale.
Muore, infatti, a Roma il 4 aprile 1995.

Anniversario dei "comics"


Oggi in onore del loro anniversario spendiamo quattro parole per i "comics", i nostri amati "fumetti".

Nati nel 1883 circa, dall'idea di un'insegnante ginevrino, si sono poi diffusi nel resto del mondo con diversi stili e nomi, come i "manga" giapponesi, o la "bande dessinèe" francese. Il fumetto è nato per gli adulti,diventato poi per l'infanzia, e tornato ad essere patrimonio di una fascia non esclusivamente giovanile.

I primi fumetti dei paesi anglofoni furono quelli della Walt Disney e della Marvel.

Questo tipo di fumetti in tutte le sue tavole presenta eroi e supereroi facilmente riconoscibili come: "I fantastici 4", "L'incredibile Hulk", "Iron Man", e tutti gli altri superereroi marvel; o "normali" detective come "Topolino" e tutti gli altri amici, o bambini con complessi d'inferiorita come " Charlie Brown" protagonista dei "peanuts", o menti diabolike come appunto "Diabolik".
Al mondo di fumetti ce ne sono davvero tanti e citarli tutti sarebbe impossibile, dato che sono in continua espansione.

Tuttavia i fumetti sono accomunati dalla capacità di essere creati in modo semplice e far sognare tutti i lettori.
*Francesca Monaco

sabato 9 ottobre 2010

John Lennon

Oggi, in onore dell'anniversario della sua nascita, voglio parlare di un artista che personalmente definisco "immortale". Si, John Lennon.
John Winston Lennon nasce il 9 Ottobre del '40 a Liverpool, in Gran Bretagna.
La madre Julia Stanley è la persona che ha spinto più di ogni altra il futuro chitarrista a diventare un ribelle e ad insegnarli le basi e i primi accordi su un banjo. La sua prima apparizione in pubblico avviene nel 1957, con il primo complesso da lui fondato, i "Quarry Men". Nello stesso anno, in un concerto a Woolton, la loro musica impressiona particolarmente uno spettatore di nome Paul McCartney, che, a fine concerto, chiede a John di essere ascoltato per pochi minuti accompagnandosi con la chitarra eseguendo in modo molto rapido "Be Bop a Lula" di Jerry Lee Lewis (Se non sbaglio) e "Twenty Flight Rock" di Eddie Cochran (Se non sbaglio pure qua). John viene subito colpito da questo ragazzo e così si costituisce il duo Lennon-McCartney. I Quarry Men, ora anche con George Harrison registrano due brani, "That'll be the Day" e "Inspite of all the Danger". C'è anche da dire che, nello stesso anno, John s'innamora di Cynthia Powell, che sposerà nel 1962 a Liverpool. 
Nel 1959 i Quarry Men cambiano il loro nome in Silver Beatles e diventano l'attrazione fissa del Casbah Club, locale della madre del nuovo batterista, Pete Best. 
Nel 1960 debuttano ad Amburgo, dove suonano per otto ore al giorno e, per riuscire a tenere il ritmo, John comincia a fare uso di pillole d'anfetamina, seguite, tre anni dopo anche dall'uso di droghe pesanti. 
Nel 1966 John incontra per la prima volta Yoko Ono, avvenimento che avrebbe cambiato la sua vita. Nello stesso anno i due vengono arrestati per possesso di cannabis e rimessi in libertà dietro pagamento di cauzione. A Novembre divorzia da Cynthia e sposa Yoko nel 1969 a Gibilterra.
Nell'Aprile 1970 i Beatles si sciolgono e John ingaggia feroci polemiche con il suo ormai ex amico Paul.
Nel 1973 John e Yoko si separano per poi tornare insieme circa un anno dopo.
Una delle date peggiori è l'8 Dicembre 1980, quando viene assassinato da Mark Chapman, all'entrata del palazzo Dakota.

Personalmente, reputo John Lennon un artista immortale. Non penso di avere altro da dire, la parola "immortale" dovrebbe far capire tutto.

Dimenticavo una famosissima citazione di sua zia Mimì, la disse vedendolo trascorrere moltissimo tempo strimpellando la chitarra: "Con quella non ti guadagnerai mai da vivere!"
                                                                                                                       *Francesco Giannotta

mercoledì 6 ottobre 2010

A tempo di... Vampiri!!!

Dopo svariate mode negli anni passati, la moda dell'ultimo triennio è il vampirismo. Ebbene si, oggi i vampiri stanno "simpatici" a tutti. Io stessa li considero in un certo senso affascinanti. La loro storia, le loro leggende, il loro modo di sopravvivere mi affascina, mi incuriosisce e questo mi ha spinto a leggere libri di questo genere e ad approfondire sempre di più questo argomento. Ma come può un fiammifero incendiare una foresta? Il mio fiammifero è stato il primo film della saga "Twilight" intitolato nello stesso modo. A quel tempo criticavo chi amava e sbavava dietro attori e impazziva per "High School Musical" e cose del genere. Non mi interessavano queste cose, neanche Twilight. Un giorno, una mia compagna delle medie portò in classe il primo libro della saga. Mi incuriosì e me lo feci prestare. Lo stesso giorno vidi il film e me ne innamorai. Mi comprai tutti i libri (li ho letti molte volte) e biografie riguardanti tutto il mondo dei vampiri e, ovviamente Twilight. Ho tormentato mio padre, a cui poi è venuta un'influenza, per riuscire ad avere il totem con la locandina di "New Moon". Oggi centinaia di adolescenti sono uniti da questa passione. Questa saga ti trasporta in un mondo surreale, fantastico, la storia d'amore è davvero passionale. Centinaia di ragazzi sognano un'amore del genere. A me, personalmente, piace l'unione fra horror e romanticismo, infatti in questa storia d'amore improbabile tra un vampiro e un'umana, si alternano amore, tristezza, felicità ed una buona dose di suspence che i registi, via via susseguitesi alla direzione dei tre film della saga, finora proiettati con successo sul grande schermo, hanno saputo ben esternare al numeroso pubblico. Dopo aver visto "Twilight", "New Moon" ed "Eclipse", sono certa che il successivo libro "Breaking Dawn", che da fonti ufficiali sarà diviso in due film, data l'estensione del libro, riscuoterà un grosso successo come i precedenti.
Francesca Castiglione

Recensione - Stairway to heaven

La canzone "Stairway to Heaven", dall'album "Led Zeppelin IV" è una delle canzoni più importanti del rock e tra le più conosciute dell'omonimo gruppo, una canzone che ha emozionato le generazioni dagli anni 70 ad oggi.
La canzone comincia con un arpeggio di accordi Blues accompagnato da un flauto dolce che crea un'aria intrisa di misticismo e spiritualità.
Entra, al centro della canzone, l'inconfondibile timbro di Plant che si differenzia dalle altre canzoni per una timbrica più soave e cristallina rispetto alla vocalità aggressiva tipica del rock anni 70.
Il testo nasce da una ricerca spirituale condotta da Robert Plant (il cantante), e parla di una donna che compra una scala per il paradiso e ciò suscita una serie di emozioni nell'animo dell'artista riguardo lo spirito e il viaggio verso il paradiso che via via porta l'uomo su una dimensione più spirituale che fisica.
Oltre al testo che offre incredibili spunti riflessivi la base sonora non può far altro che accompagnarci soavemente lungo questa "scala per il paradiso".
L'assolo di chitarra elettrica di Jimmy Page è stato premiato come miglior assolo della storia.



*Francesco Giannotta