giovedì 17 maggio 2012

L'Innominato, che non viene nominato

Il romanzo storico “I PROMESSI SPOSI” è un'opera che, oltre a mettere in risalto il disappunto per l'arroganza dei potenti del tempo nei confronti dei ceti più bassi, mette in evidenza l'influenza della Provvidenza.
Ad essa faranno ricorso i personaggi, tra cui l'Innominato: uomo forte, fiero e apparentemente impassibile di fronte al dolore umano e privo di pietà.

Nonostante tutto ci mostrerà un cambiamento totale del suo essere,con il ritrovamento della fede e con la conversione, grazie alle parole di Lucia ,dopo un lungo periodo di smarrimento e ciò lo porterà a compiere buone azioni in maniera proporzionata al male che aveva fatto.

Secondo noi l'Innominato spicca fra tutti gli altri personaggi poiché rendendosi conto di essere semplicemente un piccolo uomo di passaggio sulla terra come altri, riesce a guardarsi intorno per cercare qualcosa di superiore, trovando forza nella “Divina Provvidenza”, che dunque nel romanzo assume il ruolo centrale.


(a cura di Marzia, Francesco che ha sistemato la formattazione del testo, la prof. Marino che l'ha corretto, i compagni di classe che erano interrogati, la gomma da masticare sotto al mio banco, e, meno importante Laura)

sabato 12 maggio 2012

Gertude, la monaca di Monza


Nel nono capitolo de "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni, appare un personaggio di notevole importanza soprattutto per l'attenta analisi che ne fa l'autore. Stiamo parlando della monaca di Monza, comunemente chiamata "la Signora" per le sue nobili origini. La scelta che Manzoni fa riguardo all'introduzione nella scena di un personaggio di così alto valore, non è lasciata al caso, infatti viene introdotta dopo una lunga parte del libro nella quale vengono descritti soprattutto momenti d'azione e non d'analisi dei personaggi o dei fatti. Nel romanzo si accenna una breve descrizione del particolare vestiario che trasgredisce i casti canoni della Chiesa ( singolari dettagli come far cadere dal soggolo un ricciolo scuro di capelli). La prima descrizione che abbiamo della Signora è di una suora diversa da tutte le altre, ad Agnese e Lucia si presenta come una donna magra che dietro gli zigomi sporgenti nascondeva una bella donna . La monaca viene messa in risalto visivamente in modo marcato e non si può fare a meno di rimanere impressionati nell'atto di scorgere questa figura tanto inquietante...
to be continued

(a cura di Gea, Clara e Simone S.) 

Don Abbondio, lo struzzo timoroso



Don Abbondio… Don Abbondio è un personaggio egoista e, se non fosse stata per la sua vigliaccheria, Renzo e Lucia sarebbero già sposati da tempo e si sarebbe evitato tutto un susseguirsi di eventi. Ma è anche vero che, se non fosse stato per lui, a tutta l’opera sarebbe mancata gran parte della storia, delle vicende avvincenti che ti spingono a chiederti: “Come finirà?” e, alla fine, resti contento di averla letta tutta restando quasi con un certo vuoto e certe domande che credo provino solo i veri lettori che sono insaziabili.
Sono sicura che "una certa persona" si è ben pentita di non aver apprezzato inizialmente quest’opera, trovandola noiosa e senza quella scintilla che ti convince a continuare a leggere, ma poi l’ha scoperta quanto meno interessante (vedi me).
Ma sto divagando… Don Abbondio si fece prete proprio per la sua paura nell'esprimersi, con una personalità propria al mondo, ed è paragonabile ad uno struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia contenuta in un vaso d’argilla che viaggia insieme ad altri vasi di ferro su un carro. E’ vittima della società perché non possiede un cuor di leone. Vede ostacoli e insidie anche dove non ci sono, creandosi timori infondati e richiudendosi nel suo ottuso egoismo che gli impedisce di distinguere il bene dal male e di schierarsi dalla parte giusta. Criticava duramente anche chi non era come lui e non sopportava i confratelli che aiutavano i deboli contro i potenti (vedi Fra Cristoforo).
Don Abbondio è l’unico personaggio che durante l’opera non ha cambiato per niente il suo modo di pensare. Quando penso a lui me lo raffiguro come un vecchio caprone, simpatico nella sua goffaggine ma chiuso nel proprio egoismo e nelle proprie abitudini.
Francesca C. IIB (Sono tornata?) =)

venerdì 11 maggio 2012

Don Rodrigo il malfattore.

Don Rodrigo,signorotto spagnolo antagonista del romanzo manzoniano "I Promessi Sposi",  è il perno principale della storia. Da origine alla vicenda ponendosi contro i protagonisti, infatti scommette con suo cugino, il conte Attilio,di poter conquistare Lucia .
 Allo stesso tempo è l'unico personaggio che non viene descritto né fisicamente né caratterialmente e viene solamente accennato attraverso il suo agire.
E' sempre presente anche indirettamente come cattivo genio di tutta l'azione.
La sua prepotenza è continuamente messa in risalto, così come la sua autorità e l'appoggio di persone potenti che gli garantiscono l'impunità .  E' fedele solo alla sua legge, cioè quella del più forte.
Se Frate Cristoforo l'abbiamo paragonato alla nostra Etna, Don Rodrigo potrebbe essere paragonato al Vesuvio, in quanto è un personaggio molto statico, sempre presente e può tendere degli agguati in ogni momento.


                                                                                      Francesca M.     2° B

sabato 5 maggio 2012

Frate Cristoforo, la brace sotto la cenere


    Fra Cristoforo è un personaggio del romanzo “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. Prima di diventare frate si chiamava Lodovico ed era figlio di un ricco mercante . Dopo essersi scontrato con un nobile e averlo ucciso in un duello, duello in cui perde la vita anche Cristoforo il suo amato servo, si rifugia in un convento di Cappuccini. L'accaduto scatena in lui un cambiamento radicale che lo porta a convertirsi e diventare frate prendendo il nome del suo servo ormai deceduto, per dargli tributo. Chiede quindi di essere accolto nel convento stesso dove si è rifugiato.
    I suoi occhi vengono descritti da Manzoni come due cavalli imbizzarriti. Egli è sostegno dei più deboli e, a differenza di Don Abbondio, si fece frate per vocazione e non per scampare ai pericoli del mondo esterno (ma del pavido don Abbondio parleremo dopo). 
    Ha anche un forte senso di giustizia, coraggio, umiltà e una profonda religiosità.
    A noi catanesi ricorda la figura imponente dell'Etna... grande, apparentemente quieto, pronto a far fuoco e fiamme per una giusta causa.
     
     
    (a cura di Morgana, Antonino e Daniele della IIB)

Promessi Sposi che passione

Come ogni seconda liceale che si rispetti, stiamo lavorando su "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni e ci stiamo imbattendo in tutta la variegata tipologia umana dei suoi personaggi.

Vogliamo proporne una breve carrellata, magari in maniera poco ortodossa, tra il serio ed il faceto, non ce ne vogliano i puristi .. è il nostro modo di godere della bellezza di questo caposaldo della nostra Letteratura.


giovedì 22 marzo 2012

Il libro, grande amico dell'uomo


Oggi proponiamo un delizioso piccolo capolavoro di animazione nell'intento di suscitare in noi il piacere della lettura!